Risalire alla "ricostituzione" del Gruppo Alpini di Avezzano significa tornare indietro nel tempo di 47 anni, fino ad arrivare nel lontano 1952. E di "ricostituzione" si deve parlare, in quanto il Gruppo già esisteva e ne era capo una eminente figura dell'Avezzano di allora: il Dott. Domenicano Sisto (presidente del Tribunale e Maggiore in congedo degli Alpini). Collaborava­no con lui i "veci" Dall'Armi, Del Cimmuto, Buzzelli, Restaino e pochi altri opinai tutti andati avanti. Poi nel 1949/50, il Dott. Domenicano venne trasferito alla Corte d'Appello di Firenze, e il Gruppo, senza più il suo capo, si disunì e, dati i tempi un po' difficili, si dissolse in attesa di eventi migliori. E così fu. Infatti, nel 1948, l'Italia repubblicana si dette una Costituzione che, fra l'altro, sancì il ripristino del servizio militare della durata di 18 mesi. Per cui i giovani di leva richiamati alla fine del 1948 terminarono il loro servizio alla fine del 1950 o agli inizi del 1951.

Chi scrive queste righe (tenente in congedo Mario Sansone), terminò a fine agosto 1951 il suo servizio di prima nomina svolto a Tarvisio, - 8° Alpini Div. "Iulia"-. Fu allora che, molti di noi,_uniti ai "veci" summenzionati, spinti da una indomita volontà di ricostituire il Gruppo, si misero alla ricerca dei tanti giovani freschi di naia e di congedo per riprendere, pieni di entusia­smo, quel cammino così bruscamente interrotto. Fu un inizio faticoso e difficile, che ci vide erranti da un locale all'altro, alla ricerca di un angolo qualsiasi in cui poter discutere il da farsi.

Tanto peregrinare, trovò il giusto premio. Infatti, agli inizi del 1952, iniziammo i primi tesseramenti, nominando capogruppo (il primo del dopo-guerra) Di Battista Mauro, che rimase in carica per circa un lustro. Mentre la presidenza onoraria fu affidata al compianto Francesco Dall'Armi. Da allora il nostro Gruppo, con una marcia inarrestabile, è andato sempre più infol­tendo le proprie fila, perdendo però per strada quelle nobili figure di "veci" i cui nomi restano scolpiti nelle nostre menti. E qui commetterei una grossa mancanza se non ricordassi anche il valido sostegno morale ed economico che seppe darci il compianto Giovanni Stornelli, nobilis­sima figura di combattente, di uomo, di alpino. Si sono poi succeduti, alla guida del Gruppo, gli alpini: Sorgi Nino (per circa un ventennio), Ranalli Giustino, Bisegna Cesare, Girello Angelo e Letta Francesco (questi ultimi due ci hanno lasciato ancor giovani a causa della loro malattia). Tutti uomini validi che hanno dato una forte spinta e un notevole contributo alle fortune del Gruppo.

Molte le iniziative e le opere svolte in questi lunghi anni. Citiamo fra le altre: la posa della Madonnina sul Velino nel 1966; quattro grandiosi "Raduni Interregionali" di cui ci piace ricor­dare il terzo, nel 1984, con il giuramento delle reclute in Piazza Risor^gimento e il quarto, nel 1996, con l'inaugurazione del "Monumento all'Alpino"; la costituzione di un validissimo "Gruppo Sportivo", tuttora in carica che vanta numerosi attestati di merito per lo sci, il nuoto e le numerose marce di montagna non competitive ormai giunte alla XX edizione che sono servite, ai sempre più numerosi proseliti, a far conoscere le bellezze delle nostre montagne e a ridestare l'amore per la natura a tanti non alpini; la creazione di un nucleo per la Protezione Civile. L'unico cruccio è la mancanza di una sede tutta per noi.

Questa è la lunga e per molti versi, travagliata storia del nostro Gruppo, che in questi lunghi anni, però, ha saputo tracciare un profondo solco di laboriosità, di onestà e di serietà. E vorrem­mo che tanti, ma proprio tanti giovani la leggessero. Siamo certi che sarebbe per loro, motivo di riflessione, a conferma di come la nostra Associazione possa ancora offrire valide motivazioni per un vivere associativo intenso dove i giovani possano trovare una risposta concreta alle loro aspirazioni.

Ten. Mario Sansone